La premessa doverosa: i cavalieri(di ogni casta) non avranno cosmo e nulla, questa storiella fa tanto soap opera e la si potrebbe includere in una AU che spero vi risulti divertente e gradita xd
attendo eventuali commenti

Capitolo 1 - Benvenuti al Nettuno Hotel

Il Nettuno Hotel era il più conosciuto di tutta Atene; il direttore e proprietario - il signor Julian Solo, venticinque anni, sposato e senza prole- era solo l'ultimo degli eredi della famiglia che da tanti secoli aveva in gestione lo storico albergo. Il nome Nettuno Hotel derivava dalla credenza secondo cui i discendenti della famiglia Solo fossero in qualche modo lontanamente imparentati con il potende Dio degli Oceani, conosciuto appunto come Nettuno o anche Poseidone, e attirava un sacco di turisti da ogni parte del mondo.
La costruzione era molto antica e vantava persino un'origine aristocratica: si diceva, infatti, che un tempo proprio in quel luogo sorgesse il tempio più importante dedicato alla potente Divinità; non era stato facile nel 1500 circa per i signori Solo dell'epoca riuscire ad acquistarlo, tuttavia dopo molte peripezie il tanto agognato terreno era diventato loro proprietà e si erano dedicati con entusiasmo alla costruzione del loro sogno. All'epoca non era raro trovare alloggi per chi ne aveva bisogno ma ciò che loro avevano in mente era qualcosa di diverso; lusso - per quanto possibile - e confort lo avevano da sempre caratterizzato tanto che nel corso dei secoli non si erano sentite altro che parole di elogio nei confronti della splendida location e della gestione impeccabile.
Ora ad avere ereditato il fardello di tanta popolarità era il giovane rampollo Julian, recentemente succeduto allo zio Karios che aveva leggermente fatto scemare il nome che l'Hotel aveva acquisito nel corso dei secoli: era stato coinvolto in uno scandalo di appalti che aveva scosso l'intero mondo della politica greca, e aveva dovuto cedere il comando dell'albergo al nipote per evitare la bancarotta. Lo zio era comunque convinto che Julian fosse una specie di bambino illuso e perciò inadatto a risollevare le sorti di ciò che aveva quasi distrutto; inaspettatamente invece il nipote si era rivelato un ottimo oratore, ed aveva attirato investitori come api al miele e nel giro di due anni il Nettuno Hotel era pronto per essere riaperto. Il giovane Julian Solo si era recentemente sposato con una giovane straniera proveniente da un'ottima famiglia e con l'Hotel in procinto di essere riaperto, si sentiva veramente realizzato, molto più di quando aveva conquistato il master a New York proprio l'anno precedente. Aprire alle porte della bella stagione era un banco di prova importante per il giovane direttore...

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Titolo: La perfidia è donna
Genere: Introspettivo.
Avvertimenti:

Riassunt

Edited by Violet Tyrell - 6/3/2014, 15:34

Silvio Nides nato nel 1865 ad Hollywood apparteneva ad una rinomata famiglia Italo Americana che vantava da generazioni importanti primari della medicina: il padre era un famoso psicologo, che curava gente facoltosa e Vip dello spettacolo, la madre, casalinga,( casalinga per modo di dire erano ricchi quindi avevano la servitù, quindi diciamo che si dilettava a prendere il tè con le amiche ) poiché a quei tempi la donna doveva ancora conquistare la propria indipendenza. Decise anche lui di seguire le orme del padre e, infatti, si laureò a pieni voti in psicologia ma, dopo gli studi, prese una strada diversa del padre e sviluppò un insano interesse verso i serial killer. Quel tipo di pazzi era troppo intrigante per la sua persona e divenne abbastanza famoso nell'ambito della criminologia. Furono mandati da lui molti famosi serial killer. A quei tempi era di uso comune nei manicomi usare l'elettroshock, lobotomia e altri metodi molto barbari, per curare la pazzia e il Dottor Nides era diventato abbastanza sadico ed ormai mentalmente si avvicinava ai suoi pazienti. Dopo un pò prese una seconda laurea in chirurgia. Ormai realizzato, trovò moglie e ebbe due gemelli, Daniel , e Merien . Amava molto la sua famiglia ma, purtroppo, la sua passione o, meglio dire, la sua ossessione lo teneva spesso lontano di casa. Ormai quei folli erano tutto per lui, in particolare uno, che era molto strano e credeva di essere un vampiro. Gli era stato consegnato da uno strano tipo di Manattan (1887). Silvio doveva solo accertarsi che non gli fossero state tolte le catene e gli era stato ordinato di non parlagli e di star attento alla luce, perché fotosensibile, e questa malattia, secondo la modesta opinione di Silvio, non faceva altro che aumentare le fantasie malsane del povero paziente,(ogni tanto approfittava del terrore del vampiro e faceva entrare piccoli raggi di sole nella stanza e godeva nel vederlo soffrire). Dopo molte sedute Silvio era sempre più affascinato da quel folle, tanto da dedicarsi completamente a lui ed a stringere con quest'ultimo un insana amicizia .Un giorno fece uno strano sogno, sognò di bere il sangue di quel paziente, poi tornare a casa e uccidere tutti i suoi familiari .La mattina, dopo si svegliò ed era tutto vero, lo aveva fatto, non capiva come, ma quell'uomo, si, quell'uomo lo aveva condizionato. Tornò dal paziente e gli chiese cosa gli avesse fatto. Scopri che lo aveva reso un ghoul (1890 Ghoul). Per molti anni fu costretto a servire quel vampiro, Scopri poi che quell'uomo misterioso che aveva portato il vampiro da lui era un prete e lo aveva portato lì per poi interrogarlo. nel 1892 andarono a Chicago dove costruì la casa degli orrori di H.H.Holmes .Nel 1896 decidiamo di scappare da Chicago ed andare in Italia più esattamente a Napoli e prima di partire riusciamo a far incastrare con una dominazione un poveretto di tutto il male fatto col nome di Holmes il mal capitato fu giustiziato per impiccagione il 7 maggio...

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Buon giorno mio caro lettore quella che sto per raccontarti è una strepitosa storia per prima cosa mi presento il mio nome è Raffaele Capuozzo normale ragazzo che abita nella cittadina italiana chiamata Caserta la mia come le vostre si può definire una vita normale e avvolte anche un po' banale e vuota, ma vi assicuro che a un certo punto ha raggiunto l'assurdo ma non voglio correre, beh comincerò come tutti i grandi eroi parlandovi della mia vita mortale fino ad arrivare a quel che son ora. Sono nato il 25/10/1983 vissuto tranquillo nella città di Caserta e già dalle medie ho cominciato a capire che c'era qualcosa di strano in me non mi inserivo non interagivo, il mondo che vivevo non lo sentivo mio, vivevo ma non assaporavo, continuai cosi fino alle superiori mi iscrissi in una scuola di cucina per sfogare le mie vene artistiche, sembrava andare tutto bene e tutto con la massima normalità la mattina prendevo il bus alle 6 di mattina per le 7:30 andavamo a scuola tornavo alle 17 studiavo fino alle 18 e poi andavo a lavorare nei pub fino alle 3 di mattina ,beh che dire giornate intense tutti i giorni così scorrevano uno dopo l'altro uguali come se fossero usciti da una catena di montaggio di una fabbrica di biscotti e poi successe, si successe li conobbi erano seduti li nel pub in cui lavoravo esseri speciali esseri che avevano la mia stessa energia anche loro si sentivano oppressi dal resto della comunità, dopo un pò ebbi il coraggio di avvicinarmi a loro e così in un nulla mi accettarono mi dissero che si riunivano in dei templi sacri dove chiunque fosse assetato di conoscenza poteva venire ad abbeverarsi divenni uno di loro cominciamo a conoscerci meglio ridere scherzare mi insegnarono i loro usi costumi, il loro linguaggio segreto e dopo del tempo fui pronto uno di loro venne a casa mia e mi portò i tomi più sacri e rari che si potessero desiderare mi mostrò il suo potere, divenni il suo discepolo fedele e un giorno quando divenni abbastanza saggio mi consegnò il potere di creare nuovi mondi si veri e propri universi che seguivano le mie leggi e tutti quelli del clan mi chiedevano di far parte di questi mondi creati da me mondi surreali con navi volanti mondi fatati con draghi magie ma avvolte anche mondi spettrali con vampiri fantasmi e zombie, non avevo limiti potevo davvero tutto compresi che grazie a loro sarei potuto essere qualsiasi cosa si ognuno di noi poteva essere quello che voleva nei mondi che creavo, i limiti erano delineati solo dalla nostra fantasia, avrei potuto liberare il mio estro ed ormai son anni che ho questo potere e di tomi del potere ne ho davvero molti e al punto che sono potrei crearne anche uno tutto mio ed è quello che ho fatto quel che leggerete ora è il mio mondo usatelo con saggezza ed unitevi a noi sognatori creatori di mondi. Ormai sono uno di loro mi confondo tra la folla ma dentro nel cuore nascondo il potere e il dono che loro mi hanno donato e si perché da oggi grazie a loro che da anni mi...

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Visto che dei mie racconti ne son troppo geloso vi posto qualche bg di personaggi usati

figlio di camorristi per l'esattezza corleonesi (toto Rina) papà ma insegnato subito ad usare le armi e l'arte dell’omicidio, uccidevo la gente che mi ordinavano di uccidere senza far domande
era una cosa che facevo con tranquillità mi veniva naturale. La mia vita mi portava ad aver a che fare con gli ambienti più malfamati, ed ormai mi ero riuscito a fare anche un seguito di persone che mi seguivano e rispettavano, se no chè un giorno come tanti intenti a riscuotere il pizzo per il bosso entrai nel posto sbagliato al momento sbagliato vale a dire il teatro di dery entrato li prende la donna e la minaccia con la pistola lei ride ed entra nella stanza un bruja mi minaccia con un fucile tento di spararlo me lo trovo dietro di me ridendo e mi dice ragazzo ahahah ora massacro te e i tuoi amici. Io rispondo fai di me quel che vuoi ma lascia i miei compagni. Ci pestano a tutti ed io con un gran culo riesco a dare un pugno al bruja lui ride e rimane sorpreso e mi propone un patto, mi dice che lascerà stare i miei amici se divento un suo discepolo io capendo che lui è un essere che va al difuori della mia comprensione accetto e lui mi rende ghoul e dopo molti anni di addestramento mi da il dono del vampirismo. fine

Arrivederci

Batte su un muro tre volte, ma é troppo duro. I suoi passi risuonano nella foresta, tutto tace, nessuno parla.
La foresta é cosí verde, fiera del suo colore, della sua maestosità ma un'aquila ferita cade a terra.
Lui la prende e la poggia sotto il sole ormai tramontato.
Muore senza lamento, senza un rumore.
Sapevi che sarebbe arrivata, sapevi che sarebbe accaduto questo, sapevi che prima o poi saresti giunto al capo linea.
Dovevi prendere quel treno scuro, freddo e sporco. Mentre quella donna, così austera ma bella, è già arrivata da te ma tu l'hai accettata come se niente fosse, senza combattere, senza provare a liberarti, forse eri troppo stanco o forse ormai l'avevi accettato. Con l'assenza di vita e di suono te ne andasti e mi lasciasti sola, insieme a lei percorresti il tuo viaggio, la cui meta è la pace eterna.
Ti portó via ma questo era il ciclo, questo é il cerchio. Ora sei sparito lasciandomi sola con il pianto del cuore e lui che batteva sempre per tutto adesso... Adesso piange di dolore per la tua partenza che non ha ritorno
Te ne sei andato troppo presto, doveva aspettare ancora un po', solo un altro giorno, niente di più ed invece...
Perché non torni da me? Adesso i miei occhi non incontreranno mai i tuoi le mie labbra non pronunceranno mai il tuo nome, le mie mani non incontreranno mai le tue, non le stringeranno per la felicità o per un semplice saluto. Per tanto tempo le ho immaginate: forti, robuste e callose, mani tipiche di chi lavora rudemente.
Spero che il mio pensiero ti arrivi, lá dove sei ora tu, spero che queste parole siano udite dalle tue orecchie.
Un giorno, quando ti incontrerò ti porterò il tuo piccolo cesto di vimini con il quale ti servivi per pescare i pesci in acque marine troppo vissute.
Per ora ti dico solo Grazie, grazie per ciò che mi hai dato, sebbene non sia stato subito visibile, grazie per ciò che mi hai dato spensieratamente, per quell'amore che si da ad una creatura neonata, bisognosa di calore umano e di qualche sorriso.
Ora che il sole é sparito e la notte domina i cieli sto pensando a te e non mi resta che salutarti, con il rimorso di non averti vissuto appieno.

Arrivederci









Note
Nessuna